top of page

Zehentner (FdI), avanti con le rinnovabili, non toccate lo ius sanguinis


Potrebbe essere la sua prima esperienza in parlamento, ma guai a chiamarlo novellino. «Faccio politica da quando ho 23 anni, sono stato Presidente del Comites di Barcellona. Durante la mia carica abbiamo lavorato chiedendo un centesimo di finanziamento, ci siamo pagati tutto noi». Alessandro Zehentner è nato in Alto Adige, ma è istriano di adozione. Vive in Spagna ed è responsabile acquisti per l’energia rinnovabile di una multinazionale norvegese, nonchè candidato di punta di Fratelli d’Italia nel listino unico di centro-destra al Senato.


In Europa si vota con le preferenze, preferisce questo sistema?

Si, perchè premia chi ha lavorato. Non sono la persona che appare quando ci sono le elezioni, se si cerca il mio nome su internet escono articoli e battaglie negli anni, ad esempio sull’Imu, sul finanziamento dei giornali all’estero, sullo ius sanguinis, riconoscimento di titoli di studio. Le persone che mi hanno candidato lo fanno in virtù di quello che ho fatto negli ultimi cinque anni. Non mi piacciono i candidati che appaiono e scompaiono con le elezioni.


Però con un lavoro sicuro, una pandemia ancora in giro e un conflitto internazionale in corso, chi glielo fa fare di candidarsi al Senato?

Una parte delle liste di Fratelli d’Italia è stata composta da persone provenienti dalla società civile e con un’alta professionalità. All’interno del partito ho trovato persone esperte nel proprio campo di competenza. C’è stata una sorta di selezione, certamente un po’ di competenza nel mio campo credo di averla anche io a livello internazionale. Conosco molto bene il settore solare, anche l’eolico. Una delle critiche che hanno fatto a FdI è quella di non avere una classe politica preparata, ma è un errore. Non sanno chi hanno messo in lista. I vari Tremonti, Nordio, Terzi, lo stanno a dimostrare e poi ci sono persone che provengono dal mondo produttivo. Credo di essere un esempio, ma ce ne sono molti altri


Quali sono i suoi cavalli di battaglia?

L’Imu tocca gli italiani che vivono all’estero, ma che sono nati in Italia, o che per eredità o per proprietà precedente ora si ritrovano a doverla pagare. A sinistra dicono di volerla equiparare alla prima casa, peccato che sia stato Renzi a imporre ai comuni di considerarla seconda casa. L’hanno tolta e rimessa più volte. Il tema è che deve essere equiparata a una prima casa, nel comune dove il cittadino ha iscrizone Aire. Ho parlato con tre fratelli che vivono all’estero, hanno ereditato una casa di campagna non abitabile in Sicilia, pagano 600 euro di Iva perchè la casa è in una zona reputata turistica e viene considerata come seconda casa anche se non ci hanno mai messo piede.


Però il suo è un collegio difficile dove portare avanti questa battaglia, il centrosinistra è largamento favorito.

E’ un collegio difficilissimo, ma lo scarto non è enorme, parliamo di 40000 voti di differenza. E’ contendibile, se consideriamo gli 800000 elettori abituati votare. Rispetto tantissimo la sinistra, ho anche amici nelle altre liste e ci sono persone che rispetto. Il flusso nazionale conta, non credo di muovere enormi quantità di voti, per cui farò battaglia sulle preferenze personali. Credo che i giovani faranno la differenza perchè se è vero che una parte del voto è radicato, ad esempio una persona ha votato 30 anni la stessa coalizione, è anche vero che chi vota per la prima volta, i giovani, oggi valuta diversamente. Non sono i giovani di un tempo che il primo voto lo davano a sinistra, c’è chi si sente libero e non si vergogna a dire che vota per il centro-destra. Al Senato ora votano anche i 18 anni, quindi a maggior ragione può essere colmato quel gap


C’è un punto in comune fra chi vuole lo Ius Scholae e chi lo Ius Sanguinis?

Non credo. Il PD ha proposto di ridurlo a due generazioni (padre/figlio), il M5S ha proposto la cancellazione totale. Noi siamo per il mantenimento. Un giovane straniero al compimento del 18mo anno diventa Italiano, guai se non fosse così. Ora, fare una battaglia per anticipare di due anni la cittadinanza quando i suoi diritti sono inviolabili è un rischio. Se si modifica quella legge si apre il vaso di pandora. Attualmente si rilasciano circa 80000 cittadinanze all’anno agli stranieri in Italia, non siamo un paese che li penalizza, è un falso problema. Non tocchiamo quella legge, anche perchè l’ultima volta che è stata modificata, è stata penalizzante nei confronti degli altoatesini, inclusi quelli di netta origine Italiana. Si penalizzerebbero Italiani nati all’estero di terza o quarta generazione.


Lei è un esperto nel settore delle rinnovabili, è un argomento normalmente caro alla sinistra...

Per me è una enorme soddisfazione convincere tante persone della bontà dell’investimento nelle rinnovabili, che negli ultimi cinque anni sono maturate tantissimo. La sinistra ha affrontato il tema energia in maniera utopica, vogliono le rinnovabili, ma poi si lamentano che la pala eolica è antiestetica, il panello solare inquina, la centrale idroelettrica non va bene la vita acquatica. In questo modo on si va da nessuna parte. Io sono nato tra le Alpi, ho vissuto gli ostacoli posti alle idroelettriche, il 18% dell’energia italiana arriva dall’idroelettrico. Le rinnovabili si compensano fra di loro, è un mix che garantsice un flusso continuo. Il centrodestra lo affronta in maniera pragmatica, nessuno proporrà pannelli solari nel centro di Roma o a Pompei, verranno messi dove non costituiscono impatto visivo. Daranno moltissimo lavoro ai tecnici e ai manutentori. Va potenziato l’eolico in quelle zone dove il vento consente di sfruttarlo e va rinnovato l’idroelettico. Spingo tantissimo perchè si investa di più. E’ un settore così maturo che le aziende non vogliono contributi pubblici, guadagnano già di loro. Quello di cui hanno bisogno sono i permessi, una burocrazia più snella e questa è una misura a costo zero, anzi lo stato incasserebbe più tasse e più contributi da lavoro. La resa delle pale eoliche e dei pannelli solari è elevatissima, molto più alta rispetto a 10 anni fa. Pensiamo ad Enelgreen che è un orgoglio italiano e investe in tutto il mondo. E’ un’azienda gioiello che però non investe abbastanza in Italia, ridurremmo la dipendenza dell’energia dall’estero.


Non la soddisfa ciò che è stato fatto sul Pnrr?

E’ stato investito solo lo 0,45% su 222 miliardi dall’ultimo governo. E’ una misura ridicola, nessuna agevolazione sulla tempistica, i lacci burocratici sono rimasti, è stata data da gestire a Invitalia che ha indetto un bando perchè non sapevano come spendere l’importo.


Parlando del voto a livello nazionale, non c’è il rischio che il centrodestra, credendo di aver già vinto, si adagi sugli allori?

Noi abbiamo l’esempio della gioiosa macchina da guerra di Occhetto e il giaguaro da smacchiare di Bersani. Almeno per il mio partito, i candidati di Fratelli d’Italia lavorano pancia a terra, fra la gente. Molti hanno il collegio sicuro, ma stanno lavorando paese per paese, quartiere per quartiere e dimostra attaccamento. Sono persone che potrebbero stare a casa aspettando le elezioni, cercano di aumentare il consenso tramite la presenza. Ci sono stati partiti virtuali che godevano del consenso social, Fratelli d’Italia è il partito della stretta di mano. Purtroppo in questi anni si è preferito cavalcare l’antipolitica e ha danneggiato gli Italiani all’estero. Surreale il taglio dei parlamentari: un senatore in un continente intero rappresenta tre milioni di elettori, prima venivano eletti da diversi schieramenti e ognuno poteva rappresentare gli interessi della propria parte, mentre adesso chi è eletto dovrà viaggiare da Norvegia alle Canarie alla Turchia e ascoltare tutti. E per cosa? Abbiamo risparmiato un centesimo al mese per cittadino Italiano.

18 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page