
È iniziata in questi minuti la conta dei voti nelle circa 300 sezioni sparse per il paese dove arrivano le ultime schede del voto anticipato e quelle provenienti dall’estero, dove vivono circa 700.000 svedesi.
Il margine fra le due coalizioni è sceso leggermente: domenica sera si era arrestato con circa 51.000 voti di vantaggio per il centrodestra e i Democratici Svedesi, ora è sceso a 46985. L’elemento da tenere d’occhio, però, è in quali regioni questi voti si spostano, perchè i seggi sono assegnati sulla base di collegi corrispondenti più o meno alle contee della Svezia e quindi un piccolo margine di voti in una regione può modificare le sorti del governo.
Al momento il centrodestra, con il sostegno dei Democratici Svedesi, ha 175 seggi a fronte dei 174 della coalizione che ha sostenuto il governo socialdemocratico uscente. Proprio ieri, i leader dei Democratici Svedesi e dei Liberali si sono recati presso la sede del Partito Moderato, probabilmente per discutere gli effetti di questo voto (che per la prima volta dopo oltre 40 anni relega i Moderati al terzo posto anzichè al secondo).
L’esito del voto è incerto anche per un’altro motivo: il principale partito di governo è addirittura cresciuto nei consensi, così come è cresciuto il suo junior partner per oltre metà mandato, i Verdi, questi probabilmente anche grazie ai voti di sostegno arrivati dall’esterno per evitare che scendessero sotto la soglia del 4%. Proprio per questa ragione, il Partito di Sinistra è sceso di circa un punto percentuale e lo stesso è accaduto al Centro, che probabilmente vede una parte dei suoi voti andare verso i Liberali, partito gemello all’interno del Parlamento Europeo (Renew Europe), ma che ha scelto di correre per la coalizione di centrodestra dopo un breve periodo in sostegno al governo Lofven ad inizio legislatura.
Entro domattina dovrebbe concludersi la conta dei voti e sarà possibile comprendere se il numero di seggi rimarrà tale o ci saranno sorprese: un seggio in più per il centrodestra sarebbe la conferma del successo elettorale, mentre un seggio in più per il centrosinistra significherebbe la possibilità per Magdalena Andersson di continuare in qualità di primo ministro.
A decidere sarà il presidente del Riksdag, il Moderato Norlèn, che svolge le stesse funzioni che in Italia spettano a Mattarella (e al Presidente della Repubblica in genere) durante la formazione dei governi: se il centrosinistra sarà avanti affiderà l’incarico ad Andersson, altrimenti toccherà ad Ulf Kristersson, il leader moderato.