top of page

Svezia nella Nato, decisive le elezioni turche


Nonostante le migliaia di chilometri di distanza, il voto in Turchia di questa domenica viene seguito estremamente da vicino dal governo svedese, che dalla scorsa primavera è rimasto solo nel cammino intrapreso inizialmente con la Finlandia per l’accesso alla Nato.


I rapporti meno tesi fra Helsinki e Ankara hanno permesso ai vicini nordici di entrare in anticipo, interrompendo una tabella di marcia che, fino a quel momento, li aveva visti marciare uniti. La Svezia e la Finlandia hanno richiesto di entrare nella Nato nel corso del 2022 in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte russa, dopo decenni di neutralità in ambito internazionale.


Le difficoltà nel cammino svedese sono legate all’opposizione turca nei confronti della Svezia, perchè il governo di Stoccolma proteggerebbe alcuni attivisti curdi come rifugiati politici, ritenuti invece terroristi dal Presidente Recep Tayyip Erdogan. L’opposizione a Erdogan è stata forte in Svezia: da un lato, gli attivisti curdi (generalmente vicini alla sinistra radicale) hanno esposto un manichino di Erdogan impiccato, mentre l’attivista di estrema destra Rasmus Paludan ha incendiato alcune copie del corano di fronte all’ambasciata turca, indispettendone il governo. E’ emerso successivamente che Paludan potrebbe aver agito sotto la pressione di agenti russi o filorussi.


Con il secondo turno delle presidenziali turche, la partita si dovrebbe risolvere: da un lato, Erdogan (vicino alla rielezione) potrebbe allentare la presa ora che la campagna elettorale sarà finita e non sarà più necessario soffiare sul fuoco della sicurezza nazionale, tanto che sarebbe in ballo un accordo sull'acquisto di una serie di caccia da parte dalla Turchia a suggellare il patto. Il rivale Kilicdaroglu è decisamente più atlantista e probabilmente meno propenso a porre ostacoli. I turchi residenti in Svezia hanno votato in maggioranza per Kilicdaroglu, testimoniando un generale dissenso rispetto al risultato complessivo dove il candidato dell'opposizione è finito alle spalle del presidente.


Oltre alla Turchia, rimane da convincere l’Ungheria dell’autocrate Viktor Orban, decisamente il politico più filorusso all’interno dell’Unione Europea, ma il primo ministro ungherese non ha nessuna scusa reale per opporsi all’ingresso della Svezia e potrebbe semplicemente attendere il nulla osta turco, come ha fatto nel caso della Finlandia.

3 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page