top of page

Elisa Siragusa (Verdi-SI), "contro i brogli, voto elettronico"


Fra i candidati nella Circoscrizione Europa che già siedono in parlamento troviamo anche Elisa Siragusa. Classe 1986, vegetariana da quando aveva tredici anni, originaria di Como e residente a Londra, dove fino al 2018 lavorava in un’azienda occupandosi di previsioni di vendita. Eletta con il Movimento 5 Stelle, si presenta con la lista Verdi-Sinistra Italiana.


Partiamo dalla questioen calda di questi giorni, i presunti brogli: si è espressa a riguardo, ha avuto testimonianze dirette?

Non ho avuto segnalazioni dirette di persone dai territori. C’è stata la segnalazione di Porta (PD) che ha condiviso una serie di messaggi che sostenevano che qualcuno si stava organizzando richiedendo i plichi direttamente agli elettori. Io faccio parte della giunta per le elezioni e abbiamo svoltoun’indagine conoscitiva sul voto all’estero. Il rischio è evidente, anche a seguito della decadenza del senatore Cario e mi sorpende che non si sia proceduto con la modifica delle modalità di voto all’Estero. E’ un caso emblematico che spiega quanto sia facile che si verifichino irregolarità. Anche le Iene ne avevano parlato nel 2018. Il sistema attuale non funziona e in giunta ho chiarito che questo sistema è basato su informazioni potenzialmente incorrette, perchè non sappiamo se gli indirizzi in possesso ai consolati e alle ambasciate sono corretti o aggiornati. Con questo sistema chiunque potrebbe votare, pensiamo al caso di una persona che si trasferisce in un’altra casa senza comunicare il nuovo indirizzo, o senza che questo venga aggiornato. Chiunque può votare al posto suo.


Esiste una soluzione?

Penso che il futuro sia il voto elettronico, è ovvio che ci voglia una fase di speriemntazione, bisogna arrivarci in sicurezza e sono convinta che in una prima fase bisognerà mantenere il doppio canale, specie per la popolazione più anziana. Detto questo, nel breve periodo, in Giunta abbiamo approvato all’unanimità la tracciabilità del plico elettorale, anche il Ministero degli Esteri ci ha indicato che il sistema attuale non è sostenibile. Un elettore deve sapere quando è stato spedito, quando lo riceverà, se e quando arriva al Consolato e quando viene aperto nel seggio elettorale. Se un elettore sa di non aver ricevuto il plico e vede che è arrivato a destinazione vuol dire che qualcuno ha votato al suo posto. E bisogna introdurre un meccanismo che permetta l’identificazione dell’elettore al momento della ricezione del plico. Infine penso sia necessario invertire l’automazione del voto all’estero rispetto a quello in Italia, quindi fare in modo che chi vuole ricevere il plico elettorale lo segnali all’ambasciata invece che il contrario.


Come sono stati questi quattro anni e mezzo in parlamento?

Io ancora oggi mi ritengo una normale cittadina all’interno delle istituzioni, prima non avevo mai ricoperto impegni istituzionali, venivo dal settore privato. Inizialmente c’era un po’ di timore, sentivo la responsabilità del ruolo, ma sono onorata di averla potuta vivere, di essermi potuta impegnare sui temi in cui credo ed è stata illuminante per comprendere come funziona il paese, quali sono le dinamiche interne alle istituzioni. A chi mi conosce dico che l’esperienza permette di distinguere la propaganda dalle cose concrete che si possono fare. Sono contenta del percorso che ho fatto tutto sommato.

E’ stata eletta con il Movimento 5 Stelle e ora si candida con i Verdi. Cosa è successo?

Sì, ho cambiato partito, ma faccio una premessa. Quando si parla di vincolo di mandato bisogna stare attenti a cosa si intende: se un candidato si presenta con un programma e promette di voler fare una legge e una volta eletto vota contro quella legge, allora è tradimento del mandato elettorale. Se intendiamo il vincolo di partito, e quindi in qualsiasi decisione deve seguire gli ordini, stiamo introducendo un metodo pericoloso per il quale si sostiene che è il partito a decidere per i suoi parlamentari. Il M5S si è trasformato, da partito che ha governato con la Lega ha votato i decreti sicurezza e con il PD ha votato contro. Ha cambiato faccia e idee su qualsiasi argomento mentre io, se guardiamo i temi, al momento di proporre la mia candidatura ho fatto presenti quali erano i temi che mi stavano a cuore. Sono animalista e continuo a difendere i provvedimenti a difesa degli animali. Non ho mai votato un provvedimento che ritenevo fosse contro l’ambiente. Se una persona mi dice “Hai tradito il mandato”, posso garantire che non ho tradito i temi per i quali mi ero presentata nel 2018. Ad esempio non ho sostenuto il referendum sul taglio dei parlamentari. Se Verdi e Sinistra Italiana continueranno a difendere la dignità di ambiente, animali e persone non c’è il rischio che cambi idea.


Però il decreto sicurezza lo ha votato assieme ai 5 Stelle?

Era uscito un articolo che indicava 17 dissidenti interni al Movimento 5 Stelle e io ero fra loro, chiedevo modifiche ai Decreti Sicurezza. E’ in questi casi che bisogna prestare attenzione al concetto di vincolo di partito. Lì ho cercato di mantenere la disciplina di partito, ma l’idea che un parlamentare debba necessariamente obbedire agli ordini dall’altro non mi piace, per questo ritengo che sia importante la libertà di poter votare secondo la propria coscienza. Mi pento di aver dato troppa importanza al vincolo di partito nel corso del primo anno e votato provvedimenti che ritenevo sbagliati, c’era molta pressione in quel periodo ed è lì che ho iniziato a prendere le distanze.

C’è qualcosa in questi cinque anni che non è riuscita a fare e vorrebbe portare avanti per la prossima legislatura?

Sicuramente la riforma del voto all’estero. E’ un tema su cui ho spesso punzecchiato il parlamento a incidere. La calendarizzazione dei provvediemnti non dipende dal parlamentare, ma dall’attività dei gruppi. Bisogna dare maggiore dignità al voto dei connazionali all’estero. Poi ci sono altri temi su cui ho ottenuto risultati: il voto elettronico l’ho sempre sostenuto nonostante lo scetticismo, ma per il rinnovo dei Comites c’è stata la sperimentazione, desidero continuare la scia di questa legislatura per fare in modo che si estenda a tutti i Comites. A tal proposito, eravamo sul punto di determinare un testo base sulla riforma dei Comites, con l’interruzione della legislatura si è bloccato l’iter. Avevo fatto approvare in commissione l’istituzione di un portale per gli Italiani all’estero per promuovere quei provvedimenti di cui molti non sono a conoscenza perchè le informazioni non sono disponibili in un unico luogo.

56 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page