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Piccola guida al voto in Finlandia


Poco più di due settimane alle elezioni politiche in Finlandia e nessuna novità all’orizzonte: regna l’incertezza e i partiti si marcano a vicenda senza particolari sussulti. Anche i prossimi giorni potrebbero risultare infruttuosi per definire un risultato netto, anche in considerazione del fatto che le due fazioni, centro-sinistra e centro-destra, sono piuttosto frammentate al loro interno.


In Finlandia risiedono circa 4.000 cittadini italiani, è immaginabile che alcuni di loro abbiano il doppio passaporto. Per chi voteranno? Non è dato saperlo, ma possiamo aiutarli nella loro scelta in due modi.


Il primo è questo test della tv di stato Yle, che permette di individuare il candidato o la candidata con cui si condividono maggiori punti del proprio programma nella circoscrizione di residenza. E’ molto utile per stabilire la persona a cui affidare il proprio voto di preferenza e, nella versione linkata, le domande sono poste in inglese a beneficio di chi non ha familiarità con le lingue nazionali.


Se il test non dovesse aiutare particolarmente, ecco una breve guida su quali saranno i principali partiti in corsa per il voto di aprile, elencati in virtù del risultato ottenuto nel 2019.


Partito Socialdemocratico di Finlandia: ha vinto le elezioni di quattro anni fa con il 17.73% esprimendo i due premier della legislatura, prima Antti Rinne, poi la più celebre Sanna Marin. Al Parlamento Europeo siede nello stesso gruppo del Partito Democratico ed è la classica espressione della socialdemocrazia nordica. L’obiettivo è quello di migliorare il risultato di quattro anni fa e, possibilmente, superare il Partito della Coalizione per garantirsi la possibilità di riproporre Sanna Marin nel ruolo di Prima Ministra


Veri Finlandesi: nel 2019 hanno ottenuto solo 8.000 voti in meno rispetto ai socialdemocratici, diventando il primo partito nel blocco di centro-destra. Si tratta di un partito di destra e di ispirazione populista, contrario all’immigrazione e con posizioni conservatrici sulle questioni civili. La leader si chiama Riikka Purra e in Europa sono alleati con la Lega per Salvini Premier. L’obiettivo per loro è quello di diventare il primo partito del paese, ma è improbabile che possano ambire a posizioni di governo, considerata la disastrosa fine della coalizione di centro-destra sperimentata durante lo scorso decennio.


Coalizione Nazionale: arrivarono terzi con un margine molto ridotto rispetto a Socialdemocratici e Veri Finlandesi, garantendosi il 17% delle preferenze. E’ un partito di centro-destra moderato, in Europa siede nelle file del Partito Popolare Europeo come Forza Italia e il leader è l’ex Ministro delle Finanze Petteri Orpo, uno dei due leader politici uomini e l’unico con reali possibilità di ottenere il ruolo di Primo Ministro. E’ un partito liberal-conservatore, che virtualmente aderisce ai cosiddetti “frugali” d’Europa, prestando una certa attenzione ai conti pubblici e alla spesa. Tendenzialmente favorevole ai diritti civili, si è spaccato sulla recente legge trans, approvata solo da metà del suo gruppo parlamentare. L’obiettivo è analogo a quello dei Socialdemocratici, con il fine di guidare un governo di larghe intese.


Partito di Centro: nel 2019 ha ottenuto il 13.79%, il peggior risultato dal 1917 ed è possibile che questo declino possa continuare, per questo l’obiettivo dei centristi è quello di fermare la crisi di consensi. E’ stato per molti anni il partito trainante della politica finlandese, espressione della parte più rurale e agricola del paese, ad esso aderiva lo storico presidente Urho Kekkonen. Oggi è guidato da Annika Saarikko, una delle vice-premier, fa parte del governo di centro-sinistra, ma in passato è stato alleato anche con la destra. In Finlandia esiste un gioco di parole che significa sia “Il centro tradisce sempre” che “Il centro pende sempre da qualche parte”. In Europa è membro del gruppo Renew Europe con Azione e Italia Viva.


Lega dei Verdi: ovviamente un partito di ispirazione ambientalista, nel 2019 ottennero una affermazione importante (11.49%) che ha permesso loro di esprimere una posizione rilevante, quella del Ministro degli Esteri Pekka Haavisto, la leader del partito è Maria Ohisalo. Pur facendo parte del governo di centro-sinistra, si tratta di un fenomeno piuttosto diverso rispetto ai Verdi del resto d’Europa, poichè hanno posizioni tendenzialmente più moderate sulle questioni economiche e sociali e sono favorevoli all’ingresso nella Nato, mentre rimangono fortemente progressisti in tema di diritti civili. Sperano di bissare il buon risultato del 2019 per continuare a influenzare le scelte dell’esecutivo.


Alleanza di Sinistra: nel 2019 ha conquistato l’8.17% dei consensi e fa parte del governo di centro-sinistra guidato da Sanna Marin. E’ stato fondato nel 1990 dopo lo scioglimento del Partito Comunista in seguito alla caduta del Muro di Berlino e oggi è il partito più a sinistra fra quelli presenti in parlamento. La presidente del partito è Li Andersson, che è anche Ministra dell’Istruzione. E’ l'unico partito con una componente critica all’adesione alla Nato e un miglioramento del risultato di quattro anni fa sarebbe la testimonianza di uno spostamento a sinistra dell'elettorato un tempo vicino ai socialdemocratici.


Partito Popolare degli Svedesi di Finlandia: è un partito che costantemente ottiene fra il 4.5 e il 5% delle preferenze e rispecchia quasi perfettamente la composizione della minoranza linguistica svedese. E’ ovviamente un partito forte nell’Ostrobotnia, nella regione di Turku e nella capitale, dove si concentrano le persone di lingua svedese, delle quali rappresenta gli interessi, promuovendone l’autonomia. Spesso, il rappresentante eletto alle Åland si aggiunge al gruppo pur venendo eletto con una lista di ispirazione diversa. In Europa è alleato di Renew Europe, come il Partito di Centro, e storicamente ha governato sia con il centro-destra che con il centro-sinistra, esclusa la parentesi in cui anche i Veri Finlandesi facevano parte della maggioranza. La presidentessa è anche la Ministra della Giustizia Anna-Maja Henriksson.


Democratici Cristiani di Finlandia: è il partito più piccolo del blocco di centro-destra, con il 3.9% ottenuto nel 2019. La leader è Sari Essayah, un’ex atleta di origini marocchine. Come lascia intuire il nome, si tratta di un partito cristiano, moderatamente conservatore, ma piuttosto marginale nella politica finlandese. L’obiettivo del partito è quello di mantenere una rappresentanza parlamentare, attualmente i componenti all’Eduskunta sono cinque.


Movimento Ora: è la creatura personale dell’imprenditore Harry Harkimo, un tempo iscritto a Coalizione Nazionale. E’ favorevole all’applicazione della democrazia diretta attraverso un maggior numero di referendum sulle scelte del governo e, in questo, è piuttosto vicino al Movimento 5 Stelle, dal quale si differenzia in quanto economicamente libertario. Nel 2019 prese il 2.25% eleggendo il solo Harkimo, che punta alla rielezione all’Eduskunta.

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