
Il governo norvegese ha annunciato la riduzione del sostegno diretto destinato alle famiglie con bambini fra uno e due anni. Un accordo fra i partiti di maggioranza ha stabilito che, a partire dall'immediato futuro, il sostegno sarà ridotto al compimento dei 18 mesi.
Il sostegno diretto (kontantstøtte in norvegese) è una forma di assistenza per quelle famiglie che non hanno ottenuto un posto all'asilo nido per i propri bambini, o, se lo hanno ottenuto, è a tempo parziale. In quest'ultimo caso, il sostegno viene ridotto in misura inversamente proporzionale al tempo parziale. Il sostegno diretto equivale a 7500 corone norvegesi al mese per dodici mesi, equivalenti a circa 650 Euro.
La proposta della Ministra dell'Educazione, Tonje Brenna, era di eliminare completamente il sostegno diretto con l'obiettivo di favorire l'accesso al lavoro per le madri, mentre la Ministra per l'Infanzia e la Famiglia, Kjersti Toppe, si è opposta alla misura. Si è reso quindi necessario un compromesso fra le due principali forze di governo: Brenna appartiene ai Laburisti, per i quali la misura è contrapposta alle politiche di genere del partito, mentre Toppe è del Partito di Centro, tradizionalmente più orientato verso le famiglie.
Il sostegno diretto è stato introdotto dal centro-destra nel 1998 e ancora oggi è uno dei cavalli di battaglia di buona parte dei partiti di opposizione, con l'eccezione del Partito di Destra dell'ex premier Erna Solberg, che, dopo aver sostenuto per lungo tempo la misura, ha cambiato posizione nel corso del tempo.
Se i Laburisti sono contrari per favorire le pari opportunità, la Destra si oppone al sostegno diretto perché, nell'analisi fatta dal gruppo giovanile del partito, sarebbe un elemento che limita la possibilità di integrazione delle famiglie straniere, che farebbero maggiore ricorso a questa forma di assistenza.