
Mancano sei giorni all'inizio dei Campionati Mondiali di Calcio in Qatar, un appuntamento insolito considerato che si disputa in tardo autunno, e probabilmente meno sentito dal pubblico Italiano a causa dell'esclusione della nazionale azzurra durante le qualificazioni dello scorso Marzo. Non è questo, però, a tenere banco in queste settimane, specialmente in Nord Europa.
Le dinamiche che hanno portato alla scelta del Qatar ad ospitare il torneo (al pari della Russia quattro anni fa) sono state oggetto di polemiche per i sospetti di corruzione, accentuati dalla successiva condanna dell'allora numero uno della FIFA, Joseph Blatter. A questo si aggiungono le misere condizioni di lavoro per gli operai impiegati nei cantieri per la costruzione degli stadi. Non molto tempo fa, ad un congresso FIFA tenutosi proprio a Doha, la capitale del Qatar, la presidentessa della Federcalcio Norvegese, Lise Klaveness, ha rimarcato la pessima scelta del paese organizzatore.
Sui media Scandinavi, in questi giorni, sono emerse anche le critiche della comunita' LGBT per le discriminazioni di cui le minoranze sessuali sono oggetto nel paese: le relazioni omosessuali sono punite con il carcere e, in alcuni casi di infedeltà coniugale maschile nell'ambito di relazioni omosessuali, addirittura con la morte. Anche i diritti delle donne sono fortemente soggetti alla Sharia, la legge islamica, con l'adulterio punito con la flagellazione e fino a sette anni di carcere.
Queste sono le ragioni che spingeranno i rappresentanti della Danimarca (fra cui il principe ereditario Frederik) a non presenziare alle cerimonie ufficiali, nè agli incontri della nazionale biancorossa, l'unica proveniente dal Nord Europa fra quelle qualificate.
In questo contesto, è difficile parlare di calcio giocato e lo scarso entusiasmo si nota anche nella maniera in cui i media danesi descrivono l'evento, distante anni luce dalla passione con cui quasi ogni paese affronta l'evento ogni quattro anni.
La Danimarca giocherà la prima partita il 22 Novembre contro la Tunisia ed è inserita in un girone che include anche Francia ed Australia. Simon Kjær (Milan) e Joakim Mæhle (Atalanta) sono i due giocatori convocati che militano nel campionato Italiano, ma il tecnico Kasper Hjulmand porterà anche Kasper Schmeichel, figlio del grande portiere di Euro 92 e ora sotto contratto con il Nizza, in Francia, ma soprattutto Christian Eriksen, l'ex nerazzurro, ora in forza al Manchester United, che durante l'Europeo dello scorso anno, nella gara inaugurale contro la Finlandia, collassò a terra facendo temere per la sua vita.
Dal campionato danese provengono anche il centrocampista del Vejle, Ezatolahi (Iran), i portieri del Copenhagen, Grabara (Polonia) e Ryan (Australia), il difensore dell'Odense, King (Australia), i tunisini Jebali e Slimane (anche loro in Danimarca con Odense e Brøndby). Non vi sono giocatori provenienti dal resto del Nord Europa.