
Chi vive nel Nord Europa, o chi vi si trova in vacanza in questo periodo, avrà notato la presenza di autobus scoperti popolati da giovani chiassosi e musica ad alto volume. In periodi diversi della primavera a seconda del paese, questi cortei celebrano la fine delle scuole superiori per gli studenti dell'ultimo anno.
Sono numerose le variazioni fra ciascun paese del Nord Europa. Le celebrazioni si chiamano "Russefeiring" o "Russetid" in norvegese, "Studenten" in svedese e danese e "Penkkarit" in finlandese. In Islanda la festa di fine anno è chiamata "Dimmisjón"
In Finlandia, la giornata del Penkkarit si tiene a febbraio durante l'ultimo anno di scuola ed è una celebrazione piuttosto breve, seppur molto goliardica. Gli studenti viaggiano a bordo di mezzi scoperti (spesso trainati da trattori o camion) nelle vie cittadine.
In Danimarca e Svezia le celebrazioni sono molto simili fra loro e contraddistinte dagli eleganti berretti con i colori nazionali e le insegne della scuola o dell'indirizzo di riferimento. Normalmente, i cortei si tengono una volta concluse le scuole superiori e i relativi esami, ove presenti. Non esiste una durata specifica (normalmente alcuni giorni a fine maggio), che spesso viene stabilita dai singoli gruppi di studenti che si occupano anche di organizzare i cortei e le feste.
Il Dimmisjón islandese è celebrato in forma generalmente privata, ma non per questo meno intensa: si possono osservare feste casalinghe o interne agli istituti alle quali i giovani diplomandi si presentano vestiti come a Carnevale.
I festeggiamenti più controversi sono probabilmente quelli norvegesi, tanto che durante gli ultimi anni alcuni istituti hanno proibito o limitato fortemente il Russetid: i giovani diplomandi festeggiano per circa due settimane prima dell'esame conclusivo, che coincide spesso con i giorni successivi alla festa nazionale del 17 maggio. In Norvegia sono diversi i costumi (gli studenti vestono tute colorate a seconda dell'indirizzo di studio) e le tradizioni, caratterizzate da sfide che permettono di poter cucire delle toppe sulle proprie tute.
Per molti, questi festeggiamenti sono considerati riti di passaggio verso l'età adulta e, spesso, gli atteggiamenti dei giovani, altrimenti inopportuni in altri contesti, vengono tollerati dagli adulti che a loro volta li avevano tenuti un tempo.
Le critiche sui festeggiamenti, specialmente in Norvegia e, talvolta, in Svezia e Danimarca, sono concentrate sull'omologazione di atteggiamenti inadatti, ad esempio l'uso di alcolici (alcuni di questi studenti possono essere minorenni o, come nel caso dell'Islanda, sotto l'età di 20 anni consentita per il consumo di alcolici) o comportamenti sessualmente promiscui, che spesso fanno parte delle cosiddette "sfide" premiate con le toppe sulla tuta e talvolta stridono con il principio del consenso. Alcuni giornali hanno rimarcato il rischio di cesura fra le persone nordiche e quelle di origine straniera: per alcune di queste, la presenza di alcolici o di atteggiamenti sessuali espliciti non è compatibile con le proprie preferenze o credo religioso.
Un altro elemento di critica è il costo di tali celebrazioni: quando non vengono organizzate dalle scuole, sono gli studenti a sobbarcarsi il costo del noleggio dei mezzi e l'acquisto delle tute o dei gadget. Si tratta di una spesa di diverse centinaia di Euro che spesso esclude gli studenti meno abbienti.
Per il momento, rimane un elemento distintivo della fine delle scuole superiori, piuttosto singolare rispetto alla tensione tutta italiana nei confronti dell'esame di maturità. Chi ha figli in età adolescenziale nel Nord Europa si sarà posto, o porrà presto, se mettere dei limiti (e, nel caso, quali) nei loro confronti. Proprio in queste settimane, in Norvegia, è emerso che molti giovani, durante il "Russetid", hanno fatto uso di sostanze stupefacenti o addirittura sono state drogate contro la propria volontà. Nel Vest Agder, un autobus non omologato è finito fuori strada durante una festa e cinque studenti sono stati ricoverati in gravi condizioni.