
Loreen ha vinto per la seconda volta l’Eurovision Song Contest e va ad aggiungersi all’irlandese Johnny Logan nel novero degli artisti in grado di ripetersi nella manifestazione. Loreen aveva vinto nel 2012 con “Euphoria”.
Il successo di Loreen, sulla cui bravura nessuno ha obiettato, è diventato però un caso nel Nord Europa e fra il pubblico presente alla Liverpool Arena. Il motivo è legato alla discrepanza fra il voto delle giurie popolari, composte da critici musicali, e il televoto degli spettatori da casa.
Le giurie nazionali hanno assegnato 340 punti alla Svezia, con ben 15 paesi che hanno considerato il brano di Loreen degno dei 12 punti, il massimo che ciascun paese poteva assegnare, mentre il finlandese Käärijä (con l’apprezzatissima “Cha Cha Cha”, cantata nella sua madrelingua) si è classificato solo quarto con 150 punti. Curiosamente, la Svezia è stata uno dei due paesi (assieme alla Norvegia) ad aver assegnato il punteggio massimo a Käärijä nonostante la rivalità, cortesia ricambiata dai finnici.
Anche la cantante italo-norvegese Alessandra Mele, con "Queen of Kings" è stata fra gli artisti penalizzati dalle giurie nazionali, con soli 52 punti (diciassettesimo posto) e nessun paese ad averne assegnati 12. Durante la comunicazione dei risultati della giuria, il pubblico di Liverpool ha rumoreggiato a lungo, gridando a gran voce “Cha Cha Cha”.
Il televoto (per il quale potevano esprimersi anche gli spettatori di paesi non partecipanti) ha premiato la Finlandia con 376 punti, seguita dalla svedese Loreen (243) e proprio Alessandra Mele (216). I punti conquistati da Käärijä non sono stati sufficienti per rimontare lo svantaggio, mentre Alessandra è passata dal diciassettesimo al quinto posto, alle spalle di Marco Mengoni.
Sia Alessandra che Käärijä, pur complimentandosi con Loreen, hanno punzecchiato la giuria al termine della gara: “Le persone conoscono meglio cosa fa bene all’anima” ha detto Alessandra Mele riguardo alla discrepanza dei voti, mentre l’artista finlandese ha detto di preferire il silenzio “poichè sono un pessimo perdente, ho bisogno di prendermi un attimo per me stesso”.