
Primi segnali per un governo di larghe intese in Danimarca, dove la Premier Mette Frederiksen si è assicurata una posizione di vantaggio dopo il voto del 1° Novembre con una maggioranza di centro-sinistra. Nonostante il risultato del voto che le permetterebbe di governare con la stessa maggioranza degli ultimi tre anni e mezzo, Frederiksen pare sempre più intenzionata ad aprire l'esecutivo ai centristi e ai liberali.
La sensazione di questi giorni è confermata dall'indicazione di Søren Gade come possibile Presidente del Folketing. Gade, 59 anni, è un ex militare in forza al partito della Venstre, che letteralmente significa "Sinistra", ma è un partito liberale e di fatto è il principale componente della coalizione di centro-destra. La Venstre è stata fra i principali sconfitti delle elezioni anticipate e, almeno teoricamente, dovrebbe sedere all'opposizione di Frederiksen. E' dal 1998 che il Presidente del Folketing non appartiene ad un partito di minoranza.
Se Mette Frederiksen dovesse riuscire a cooptare nella maggioranza di governo i Moderati del suo predecessore Lars Løkke Rasmussen e gli storici avversari della Venstre, i tre partiti avrebbero 89 seggi su 179, uno in meno della maggioranza assoluta. In loro soccorso, arriverebbero quasi certamente i parlamentari socialdemocratici eletti in Groenlandia e Farøe, piú altri potenziali due, sempre dai territori d'oltremare per un totale di 91 o 93.
Per la premier, si tratterebbe di un risultato di rilievo perchè, in questo modo, potrebbe relegare all'opposizione il Partito Radicale, che aveva minacciato di sfiduciare il suo governo prima delle elezioni anticipate a causa dello scandalo sullo sterminio dei visoni per contrastare il Covid. I Radicali sono stati dimezzati in parlamento in seguito al voto. Allo stesso tempo, andrebbero all'opposizione i numerosi partiti alla sinistra dei Socialdemocratici, con l'eccezione, forse, della Sinistra Popolare.
I governi di larghe intese sono una circostanza insolita in Danimarca: l'ultima volta si è verificata nel 1978-79 e durò poco più di un anno, altrimenti bisogna andare indietro fino al governo di unitá nazionale del 1940-45 durante l'occupazione tedesca.