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Le due occasioni perse dalla Danimarca


Lo 0-0 fra Danimarca e Tunisia porta delusione a Copenhagen e dintorni, fra chi si aspettava un gesto di dissenso nei confronti del Qatar, paese ospitante dei mondiali di calcio, e chi attendeva una vittoria in quella che, all’apparenza, era la partita più semplice del girone.


La discussione della settimana, fra alcune nazionali europee e nordamericane, è stata riguardo all’opportunità di indossare una fascia con un arcobaleno (peraltro di natura diversa rispetto al classico della comunità LGBT): la FIFA lo ritiene un messaggio a contenuto politico e, di conseguenza, chi lo indossa rischia di partire con un cartellino giallo sul groppone, oltre a sanzioni pecuniarie per la federazione.


Al momento, tutte le nazionali interessate hanno fatto marcia indietro, inclusi gli Stati Uniti che hanno ritirato in fretta e furia le maglie con il simbolo della federazione con i colori dell’arcobaleno, dopo averlo presentato in pompa magna nei mesi precedenti. La Germania, invece, ha annunciato un ricorso alle autorità calcistiche per ottenere il permesso di indossare la fascia.


E’ evidente che nessuno, o quasi, abbia voglia di prendersi il minimo rischio in un torneo che definire controverso è riduttivo. Gli unici che, per motivi diversi, hanno fatto sentire la loro voce, lo hanno fatto in silenzio: i giocatori dell’Iran, prima della gara contro l’Inghilterra, si sono rifiutati di cantare il proprio inno nazionale per protestare contro il regime degli ayatollah. Un gesto coraggioso, considerato che alcuni di loro dovranno poi tornare nel paese a torneo concluso, con il rischio di conseguenze più gravi di un semplice cartellino giallo.


Solo l'ex Prima Ministra Helle Thorning Schmidt, ora funzionaria della federcalcio, ha sfoggiato un cappotto arcobaleno in tribuna, senza nessun riscontro negativo.


Se ci si poteva aspettare una certa riservatezza riguardo alle politiche discriminatorie del Qatar, lo 0-0 con cui si è conclusa la partita con la Tunisia fa storcere il naso dal punto di vista sportivo: contro una nazionale non di prima fascia, la Danimarca è apparsa contratta e in alcuni casi ha perfino subito l’iniziativa dei nordafricani. L’unico aspetto positivo, è il ritorno in una competizione ufficiale di Christian Eriksen, dopo il malore che lo aveva colpito nel giugno 2021 durante la gara d’esordio agli Europei contro la Finlandia.


Il commissario tecnico danese, Kasper Hjulmand, aveva detto prima della partita di essere enormemente combattuto per il dilemma morale legato alle tante morti degli operai, per lo più del sudest asiatico, nei cantieri degli stadi, e quella sorta di apartheid di genere proprio del Qatar e di altri paesi della regione. Lo stesso Hjulmand, però, aveva detto che la sua nazionale era pronta per il torneo ed era in grado di giocarsela con qualsiasi rivale: se con la Tunisia la sua squadra è rimandata, non potrà sbagliare nelle prossime due partite con Francia e Australia. Sabato alle 17:00 la Danimarca è attesa dalla sfida contro i transalpini.

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