
Dopo l'ondata di esplosioni e sparatorie dovute alla criminalità organizzata e alla guerra fra bande nelle periferie delle grandi città, la Svezia si ritrova a dover affrontare un'altra minaccia all'ordine pubblico: la violenza negli stadi.
Non è una novità nel panorama scandinavo e svedese: già in passato si sono registrati pesanti scontri negli stadi, con due vittime a causa della violenza (2002 e 2014), ma le intemperanze si sono accentuate durante le ultime settimane e sembrano far parte di una tendenza da parte del tifo organizzato dei club del paese.
L'ultimo episodio in ordine cronologico, è stato domenica pomeriggio, durante l'intervallo della partita della massima serie fra Djurgårdens e IFK Norrköping a Stoccolma, quando un gruppo di teppisti ha invaso il rettangolo di gioco per spingersi verso il settore avversario e rubare uno striscione. Pochi giorni prima, nel derby della capitale fra AIK e Djurgårdens , si sono registrati degli incidenti sulle tribune dove diverse decine di spettatori sono stati protagonisti di una rissa con la polizia dopo aver lanciato dei bengala sul campo, comportando la sospensione della partita.
Anche la finale di Coppa di Svezia è stata caratterizzata dall'aggressione dei tifosi dell'Häcken durante i festeggiamenti per la vittoria sul Mjällby. Quasi un anno fa, invece, il derby fra AIK e Hammarby è stato caratterizzato da scontri che hanno comportato 97 fermi e 11 arresti convalidati (con tanto di daspo) nei giorni immediatamente successivi.
La questione non è diversa rispetto alle violenze che caratterizzano eventi calcistici in Italia o nel resto d'Europa: gli eccessi e la continua ricerca dello scontro per guadagnare "punti" e rispetto nei confronti delle altre tifoserie organizzate, sono al centro di una serie di episodi purtroppo sempre più frequenti. In Italia, l'introduzione del biglietto nominativo e di maggiori misure di sicurezza interne agli stadi ha spostato il problema all'esterno, tanto che alcuni incidenti si sono verificati all'esterno o in luoghi terzi (come ad esempio gli autogrill), mentre in Svezia la faccenda rimane fra le mura dello stadio, rischiando di coinvolgere anche spettatori innocenti.