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La Norvegia caccia 15 diplomatici russi sospetti


Foto: Terje Pedersen, NTB

La notizia dell'espulsione di 15 diplomatici russi dalla Norvegia sta già occupando le pagine di numerosi quotidiani internazionali; si tratta di una delle principali azioni di questo tipo compiute da un paese Nato e l'allontanamento assume un certo valore sia per le dimensioni ridotte del personale dell'ambasciata russa ad Oslo, sia per il fatto che i due paesi sono confinanti.


La Ministra degli Esteri, Anniken Huitfeldt (Laburisti), ha comunicato l'espulsione di 15 diplomatici durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri negli uffici governativi. Poche ore dopo, la tv di stato norvegese NRK ha rivelato l'identità di quattro sospette spie russe di stanza in Norvegia, ufficialmente alle dipendenze dell'ambasciata ad Oslo. Si tratta di quattro militari appartenenti al GRU, il Direttorato Generale sottoposto al Ministero della Difesa di Mosca. I quattro uomini hanno fra i 35 e i 53 anni, ma non è dato sapere se fanno parte dei 15 diplomatici che la Norvegia ha dichiarato persone non grate.


Durante la conferenza stampa, Huitfeldt ha dichiarato che i rapporti con la Russia sono limitati al minimo indispensabile e che non si aspetta azioni simili da parte di Mosca, in quanto la Norvegia non ha agenti dei servizi segreti alle dipendenze della propria ambasciata locale. L'azione della Ministra ha riscontrato pareri positivi anche dai partiti dell'opposizione di centro-destra.

Nonostante gli allontanamenti, la Russia ha la possibilità di sostituire i 15 diplomatici espulsi con altri non soggetti a sanzioni.. E' immaginabile che, in caso di ritorsione, l'azione possa mettere in difficoltà anche l'attività ordinaria dell'ambasciata norvegese a Mosca.

Da quando è esploso il conflitto, la Norvegia ha apertamente appoggiato l'accesso di Finlandia e Svezia nella Nato, anche attraverso il suo Segretario Generale, l'ex premier Jens Stoltenberg, ha sostenuto economicamente l'Ucraina con oltre 85 miliardi di Corone stanziati fra il 2022 e il 2027, oltre che militarmente tramite l'invio di 10.000 proiettili d'artiglieria, l'addestramento di militari ucraini e la promessa della cessione di almeno 8 (e fino a 12) carri armati.

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