
E' finita bene, ovvero con un viaggio improvvisato in Italia e il ritorno in Norvegia, la storia di Kompis e della sua padrona Marie, ma per la donna norvegese sono stati giorni di incertezza dopo la scomparsa del suo cane dal giardino di casa e il suo ritrovamento in provincia di Venezia.
Come Kompis, un chihuahua a pelo lungo di 7 anni, sia partito dalle coste occidentali della Norvegia per arrivare quasi in Laguna, è un mistero che nessuno è riuscito a spiegare. L'unica ipotesi è che qualcuno se ne sia impossessato per poi abbandonarlo una volta arrivato in Italia.
In ordine cronologico: a metà giugno Kompis scompare dal giardino di casa a Hustadvika, a metà strada fra Ålesund e Trondheim. Essendo un cane piccolo, le ricerche sono per lo più concentrate nelle immediate vicinanze della casa immaginando che non possa essersi allontanato troppo dalla casa di Marie e della sua famiglia, ma i giorni passano e Kompis non ricompare, lasciando la famiglia nello sconforto e nella paura di aver perso l'amato cagnolino.
Dopo 16 giorni, il telefono di Marie squilla: è un numero italiano e lei, inizialmente, non risponde immaginando che qualcuno possa aver sbagliato numero, o che si tratti della solita voce registrata. Poco dopo, arriva un messaggio dallo stesso numero: è un veterinario che chiede alla signora se ha perso il proprio cane, perchè è stato ritrovato da una coppia mentre vagava da solo per strada. La lettura del microchip ha permesso di risalire al numero di telefono di Marie.
E' stato sufficiente uno scambio di foto per capire che il cane ritrovato era proprio Kompis. Marie, quindi, si è dovuta sobbarcare un viaggio di circa 2500 chilometri da Ålesund a Venezia via Oslo per poter riportare a casa Kompis, non prima di aver somministrato i vaccini necessari per il viaggio internazionale, in seguito al quale dovrà rimanere in quarantena per 21 giorni. A causa dei costi elevati dei voli, prenotati all'ultimo minuto, la famiglia di Marie ha aperto una raccolta fondi che, in pochi giorni, ha superato i 4000 Euro: i soldi eccedenti le spese per il viaggio, il pernottamento e il trasporto di Kompis, saranno devoluti ad un ente di beneficenza che si occupa di cani abbandonati.
Sui social, fioccano i commenti sorpresi: in molti si chiedono come abbia fatto un cane ad attraversare l'intero continente senza che nessuno si preoccupasse di chi fosse. Per i viaggi aerei è necessario esibire il passaporto europeo per gli animali domestici, mentre i viaggi via terra, che pure richiederebbero la verifica dell'identità dell'animale e le vaccinazioni, sono meno controllati.