
Sono norvegesi le tre navi, Geo Barents, Humanity 1 e Ocean Viking, che hanno aperto un contenzioso fra Italia e Norvegia riguardo al destino di oltre 1000 persone provenienti dall’Africa e recuperate dalle ONG nelle acque territoriali maltesi.
Sia il governo di Valletta che quello Italiano, non hanno risposto all’appello della ONG che rimane, quindi, in attesa di poter attraccare e permettere ai profughi di scendere dalla nave. Una delle tre navi, la Geo Barents, due settimane fa, ha permesso a circa 300 migranti (di cui la metà minorenni) di sbarcare in Italia al porto di Taranto.
L’unica reazione alla prima richiesta della Ocean Viking è arrivata da Matteo Salvini, che, attraverso i social, ha sostenuto che delle persone se ne deve occupare il paese di cui la nave batte bandiera, in questo caso la Norvegia. Da Oslo, la risposta è stata picche: “La responsabilità è del paese nelle cui acque territoriali si verifica il salvataggio, oppure di quello che ha una costa ravvicinata”. In questo caso, quindi, il “pacco postale” di quasi 1000 vite umane torna ad Italia e Malta e diventa un caso politico più che umanitario. Il governo norvegese ha concesso la bandiera del suo paese alla nave, per questioni umanitarie, a partire dal 2019.
La Ocean Viking è più piccola della Geo Barents ed è in mare da più tempo (addirittura dal 1986 nella sua “vita precedente”), e proprio a causa del suo impegno, è stata bandita non solo dall’attraccare, ma addirittura dal semplice rifornirsi presso i porti maltesi.