A più di un mese dalle elezioni in Finlandia, il cielo inizia a schiarirsi dalle nuvole seguite alla vittoria "monca" dell'opposizione di centro-destra. Le consultazioni fra il premier incaricato Petteri Orpo e i partiti con cui intende formare la maggioranza sono arrivate al terzo giorno.
Orpo è riuscito a co-optare il Partito Popolare degli Svedesi, ovvero la formazione politica che rappresenta la minoranza di lingua svedese in Finlandia. Si tratta di un elemento fondamentale per non dover far dipendere le sorti del governo dall'unico rappresentante del Movimento Ora, il bizzoso Harry Harkimo.
Per il momento, il possibile nuovo governo sta lavorando sulla questione del debito pubblico, che secondo le ultime rivelazioni della tv di stato Yle non metterebbe più così paura come paventato dal Ministero del Tesoro un paio di mesi fa, e sulle scelte da fare per sostenere economicamente e militarmente l'Ucraina nella guerra contro la Russia. Orpo appartiene ad un partito filo-atlantista e il suo supporto è indubbio, ma sarà necessario capire se Helsinki vorrà allinearsi al resto d'Europa o preferirà una strada autonoma, come ad esempio quella scelta dalla Norvegia che, a dispetto dall'appartenenza alla EEA, ha provveduto di sua sponte a finanziare la ricostruzione delle strutture civili e a sostenere militarmente il paese martoriato dalla guerra.
Il nodo principale per tenere nella coalizione i Popolari Svedesi, sarà il ruolo della seconda lingua nazionale: i Veri Finlandesi, il partito di destra populista guidato da Riikka Purra che ha conquistato il secondo posto alle spalle di Coalizione Nazionale, sono da sempre opposti al trattamento privilegiato dello svedese (che, ad esempio, è richiesto sia come materia scolastica che in diverse strutture pubbliche). Non a caso, fra i cittadini finlandesi di lingua svedese, i Popolari Svedesi hanno picchi di preferenze attorno al 70%, mentre i Veri Finlandesi non vanno oltre al 5%.