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Due mesi al voto finlandese, centrosinistra avanti nei sondaggi


Si avvicina l'appuntamento con le urne per i finlandesi, che ad inizio aprile saranno chiamati a rinnovare il parlamento. In attesa del gran giorno, sono due i grandi temi che si alternano ai numeri dei sondaggi pre-elettorali.

L'adesione alla Nato è probabilmente ciò che tiene più banco ad Helsinki, con la quasi totalità dell'arco costituzionale favorevole all'ingresso nell'Alleanza Atlantica, al momento in sospeso a causa degli attriti fra Turchia e Svezia sulla questione dei rifugiati Curdi e il rogo del corano da parte dell'estremista Rasmus Paludan in una manifestazione autorizzata dalle autorità svedesi. Sebbene la Finlandia non abbia problemi di sorta con il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e in teoria potrebbe essere ammessa dopo il voto favorevole di Turchia e Ungheria (gli unici due paesi Nato che ancora non lo hanno fatto), è opinione comune che il cammino dei paesi nordici dalla neutralità alla Nato debba essere fatto assieme. Lo ha ribadito anche il Ministro degli Esteri finlandese, il verde Pekka Haavisto.

Sarà per la risolutezza del suo principale esponente, ma i Verdi sono il partito che è maggiormente cresciuto durante l'ultima rilevazione di Taloustutkimus, passando dal 9.2% al 10.3%.


L'altro argomento della settimana è stata la legge che ha semplificato il cambio legale di genere per le persone trans, approvata da quasi tutta la maggioranza di centro-sinistra e un pezzo del centro-destra. Si sono spaccati il Partito di Centro (che già aveva ottenuto delle concessioni nella discussione della legge) e i conservatori moderati del Partito della Coalizione, mentre una totale opposizione è arrivata dai Cristiano Democratici e dai populisti dei Veri Finlandesi.

E proprio i Veri Finlandesi, assieme al Partito della Coalizione, sono fra quelli più in calo nell'ultimo sondaggio: i populisti passano dal 19.1 al 18.4, i conservatori dal 22.8 al 21.6.


Se si dovesse andare a votare oggi, la maggioranza in sostegno di Sanna Marin verrebbe confermata con il 51.5% dei voti (Socialdemocratici al 19.1%), ma, come ripetuto più volte, le schermaglie con il Partito di Centro potrebbero frenare una futura coalizione di centro-sinistra.


Il centro-destra moderato si fermerebbe lontanissimo, al 27.4%, contando anche i voti del "Movimento Adesso", una sorta di Movimento 5 Stelle in chiave liberal.

Con due mesi di fronte, la campagna elettorale potrebbe essere dominata dall'offensiva dei Veri Finlandesi, che puntano a diventare il primo partito e diventare l'unica ancora di salvezza per il centro-destra moderato, sulla scia di quanto avvenuto già in Svezia. A sinistra, la maggioranza è ancora appesa al difficile rapporto fra Sanna Marin e la centrista Saarikko.

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