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Drone, passaporti e files criptati. Turista o spia?


Ci vorrà del tempo per comprendere se il 50enne russo arrestato a Storskog, al confine fra Norvegia e Russia, è veramente una spia oppure un turista piuttosto distratto sui recenti sviluppi nei rapporti fra il suo paese e il resto del mondo.


Andando con ordine: il 10 ottobre, un uomo viene fermato alla dogana mentre cercava di rientrare in Russia con un drone. Il possesso di un drone immatricolato in Russia è vietato a causa delle sanzioni che hanno colpito il paese dopo l'invasione dell'Ucraina dello scorso 24 febbraio.


Oltre al drone, l'uomo è stato trovato in possesso di tre passaporti e una importante quantità di files, in parte criptati.


Assistito dall'avvocato Jens Bernhard Herstad, di Kirkenes, il 50enne ha dichiarato di non sapere che il possesso di un drone registrato in Russia non fosse consentito. Ha giustificato il possesso con l'intenzione di effettuare delle riprese turistiche durante una vacanza. Se questa versione dovesse essere confermata, il rischio principale sarà una multa per l'utilizzo non autorizzato del drone.


Non si hanno ancora dettagli riguardanti i files criptati, mentre la presenza di tre passaporti sarebbe stata così spiegata: l'uomo è in possesso della doppia cittadinanza russa e israeliana (elemento piuttosto comune fra gli ebrei russi), mentre avrebbe un secondo passaporto russo poiche' nel primo era esaurito lo spazio per i timbri doganali, pur contenendo il visto di accesso in Norvegia.


Il livello di sorveglianza in Norvegia, in queste settimane, è particolarmente alto a causa del numero considerevole di obiettivi sensibili legati al settore energetico. Ad inizio mese, al largo della Danimarca, sono state danneggiate importanti componenti del Nord Stream e si teme che l'azione sia stata opera della marina russa.

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