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Danimarca, destra vuole il taglio fiscale


Non si parla di taglio alle tasse solo in Italia nel bel mezzo della più estiva delle campagne elettorali. Il 2023 vedrà andare al voto anche la Danimarca, governata dalla socialdemocratica Mette Frederiksen da quattro anni, e l'opposizione guidata dai conservatori ha annunciato il proprio cavallo di battaglia per la prossima tornata: una sforbiciata di ben 40 miliardi di Corone, oltre 5 miliardi di Euro.


Ad annunciare la volontà di procedere con la riforma è stato il leader del partito, Søren Pape Poulsen: in caso di vittoria, l'obiettivo del centrodestra danese è quello di ridurre la pressione fiscale, in particolare a beneficio dei redditi medio alti. Verrebbe cancellata la Topskatten, che equivale al 15% dell'eccedenza di 552.000 Corone (74.000 Euro) e una riduzione generalizzata delle tasse derivanti dal lavoro. Previsti anche tagli all'Iva sui beni di consumo e sulle auto elettriche.


Critiche sulla possibilità di reperire i fondi per una manovra simile: l'economista Bo Sandemann è dubbioso che un taglio simile possa generare 17 miliardi di Corone dall'aumento dellap roduttività dello 0,4% . Fra i fondi segnalati, 53 miliardi dovrebbero provenire dalle entrate previste in seguito alla riorganizzazione del fisco e 3 miliardi dalla depotenziazione dei Job Centre, le agenzie comunali per il lavoro.

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