
Fra sei giorni i norvegesi, gli altri nordici e gli stranieri residenti da almeno 3 anni saranno chiamati a votare per il rinnovo dei consigli comunali e regionali della Norvegia. La tornata elettorale, che cade a metà del mandato di governo, potrebbe essere caratterizzata dallo storico sorpasso dei Conservatori ai danni dei Laburisti dopo un secolo.
A livello nazionale, la Høyre è data attorno al 27% contro il 21% circa dell'Arbeiderpartiet: pesa l'incertezza del governo di centro-sinistra nei confronti della crisi economica e i diversi scandali emersi durante l'ultima estate. Proprio in questi giorni si sta dibattendo sul ruolo di Anniken Huitfeldt e del marito, che avrebbe acquistato azioni altrimenti gestite dalla moglie sul suo tavolo al Ministero degli Esteri.
I partiti di centro-destra, rinfrancati anche dal probabile buon risultato del Partito del Progresso, si trovano di fronte all'opportunità di strappare alla coalizione rivale le principali città del paese.
A Oslo, secondo l'ultimo sondaggio Kantar, i Conservatori vincerebbero con il 30% dei consensi e potrebbero costituire una maggioranza assoluta assieme ai liberali della Venstre, dati attorno al 10%. Questo risultato sancirebbe la fine dell'esperienza del duo Johansen-Borgen dopo otto anni.
Più accesa la partita di Bergen, dove quasi sicuramente entreranno in consiglio gli euroscettici del Partito dell'Industria e altre liste civiche, ma qui il Partito della Sinistra Socialista potrebbe scalare fino al terzo posto. Stessa situazione a Trondheim, dove in soccorso della giunta di centro-sinistra potrebbero arrivare anche i post-comunisti del Partito Rosso. Probabile, invece, il ribaltone a favore dei Conservatori a Stavanger.
L'unico fra i grandi comuni già in mano al centro-destra, Baerum, garantirebbe alla Høyre addirittura una cifra superiore al 50%, in grado di garantirle una tranquilla maggioranza assoluta in solitaria.