
In seguito ad un omicidio avvenuto questo week-end, il consiglio autonomo di Christiania, il popolare quartiere alternativo di Copenhagen, ha deciso di chiudere a tempo indeterminato Pusher Street, la strada dove è possibile acquistare sostanze stupefacenti lontano dalla sorveglianza della polizia.
Sabato sera, proprio a ridosso della strada dello spaccio, due uomini dal volto coperto hanno generato una sparatoria, lasciando sull’asfalto, oltre a quattro feriti, un uomo di circa 30 anni. La vittima era nota alle forze dell’ordine in qualità di membro di un’organizzazione criminale.
Il dibattito sull’opportunità di mantenere aperta Pusher Street andava avanti da molto tempo, poichè il concetto su cui si basava originariamente Christiania, e cioè un quartiere libero dalla sorveglianza della polizia e dedicato alla libera espressione, è venuto meno a fronte della presenza della criminalità organizzata che gestisce il traffico di droga.
Una portavoce del territorio autonomo interno alla capitale danese, Hulda Mader, ha giustificato così la decisione di rivolgersi alle autorità pubbliche, in una dichiarazione all’agenzia di stampa danese Ritzau: “Non è stata una scelta facile, ma c’era un’ampia maggioranza a favore della chiusura”, ha spiegato.
Non è la prima volta che viene presa una decisione per contrastare le attività della criminalità organizzata: nell’agosto del 2016, uno spacciatore fece fuoco contro due poliziotti ferendone gravemente uno. Quell’episodio spinse il consiglio autonomo a rimuovere le postazioni di Pusher Street dove era possibile acquistare sostanze stupefacenti causando, secondo il quotidiano danese Politiken, un calo nel consumo di oltre il 75%.
In Danimarca, il consumo di sostanze stupefacenti è illegale, sebbene la punizione per il consumo di modiche quantità di droghe leggere non vada oltre la multa. A partire dal 2018, è stato avviato un programma pilota per il consumo di derivati della marijuana per scopi medici. La città libera di Christiania è aperta dal 1971 in seguito alle occupazioni delle caserme militari del quartiere: da allora, il consumo di droga, sebbene illegale come nel resto del paese, è stato tollerato dalle forze di polizia. Fino al 2013, il quartiere godeva di una sorta di autonomia basata sulle decisioni del parlamento e del consiglio comunale di Copenhagen, ma, a seguito di una legge, il territorio è stato assoggettato al resto della Danimarca de jure.