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Bruno Tiozzo (M): "In Svezia l'integrazione un disastro"


Il cognome svela antiche origini di Chioggia, ma in realtà la sua famiglia passa prima da Trieste ed Istria per poi stabilirsi a Roma e infine a Göteborg. L’avvocato Bruno Tiozzo, figlio del professor Enrico Tiozzo, docente di Italiano alla facoltà di lingue nella città “Fronte della Svezia” (Sveriges framsida), è cresciuto immergendosi nella cultura del suo paese di origine, tanto da ritornarvi fra il 2000 e il 2015, lavorando nella capitale.

Oggi è consigliere comunale a Göteborg per i Moderaterna e corre per un posto in parlamento.


Allora, com’è andata questa tornata elettorale?

Personalmente non lo so ancora perchè le preferenze hanno iniziato a contarle ieri e si prevede il risultato fra una settimana, in più il sistema è complesso perchè richiede il raggiungimento di almeno 5% dei voti della lista. In generale, anche se lo sapremo di sicuro sono oggi, sembra che avremo un seggio in più e cambieremo il governo. Dopo otto anni è molto positivo.


Come sono stati questi otto anni dal vostro punto di vista?

Disastrosi, non solo perchè siamo opposti idealmente ai Socialdemocratici, ma per quello che è successo in termini di criminalità e sicurezza. Sia chiaro, non è un problema di immigrazione, ma del livello di integrazione, perchè abbiamo accolto troppe persone rispetto alla capacità integrativa degli svedesi. Fra quelli che sono arrivati dal 2015, la maggior parte ha un basso livello di istruzione, in passato si calcolava ci volessero 9 anni per entrare nel mercato del lavoro. Tanti di loro, specie i somali hanno famiglie con quattro o cinque bambini, le cui madri rimangono fuori dal mercato del lavoro


C’è anche un problema di valori condivisi?

Prima la divisione era prevalentemente sui principi economici, ma ora più che mai si parla in termini culturali. I socialdemocratici e i loro alleati hanno imposto un’ideologia “woke” e questo sta diventando un problema, considerato che poi il messaggio passa attraverso i canali informativi e la televisione di stato.


Però il centrodestra svedese non ha grossi problemi sui diritti civili, ad esempio i gay o l’aborto..

Assolutamente no. Io forse da cattolico ho posizioni personali in termini di coscienza, ma perfino i Democratici Svedesi e i Democristiani hanno dichiarato che non toccheranno la legge sull’aborto. Ciò di cui siamo insoddisfatti è il finanziamento pubblico di certe iniziative: il Pride non mi disturba per niente, ma sono conttrario al fatto che sia finanziato e che i palazzi comunali debbano innalzare le bandiere arcobaleno. La scelta del singolo è liberissima, ma nessun’altra associazione viene finanziata in questo modo, lo stato dovrebbe avere un atteggiamento più neutro


Capitolo sicurezza, c’è un problema di incertezza della pena?

In parte sì, il problema riguarda quasi esclusivamente gli immigrati di seconda generazione. Si tratta di un’isolamento sociale (utanforskap), l’attesa di 9 anni di cui parlavamo prima. I bambini crescono vedendo i genitori che non si inseriscono nel mondo del lavoro, non parlano lo svedese e vivono in quartieri simili alle banlieue francesi. E non è nemmeno un discorso di povertà perchè in Svezia i sussidi sono abbastanza generosi, ma si percepisce una diffidenza nei confronti dell’autorità e diventa più difficile compiere reati contro la polizia o i negozianti. Le pene sono blande, perfino più che in Italia e da parte nostra ci sono state proposte simili a quella danese, il “Bandepakken”, per contrastare la criminalità organizzata. In alcuni casi, almeno dal mio punto di vista di avvocato penalista, sono anche un po’ estreme perchè vessanti nei confronti degli indagati, ma in realtà penso che perfino i Socialdemocratici siano d’accordo sull’inasprimento, almeno per quanto riguarda Magdalena Andesson. Il problema loro è che sono legati a Verdi e Sinistra che spesso hanno un atteggiamento di “due pesi-due misure” quando si parla di immigrazione.


Sarà difficile la coabitazione con i Democratici Svedesi?

Innanzitutto bisogna prendere atto, e molti sono stati lenti a farlo, che la geografia politica è cambiata. Non possiamo pensare di essere ai tempi di Bildt o Reinfeldt, quel 21% di voti più a destra di noi, prima, non esisteva. La nostra proposta è quella di un governo con Moderati e Democristiani, ovvero le forze popolari del centrodestra, sostenuto da Liberali e Democratici Svedesi esternamente, una sorta di “politica dei due forni”, io personalmente sarei per un governo a maggioranza parlamentare perchè serve un esecutivo forte, ma non è la linea ufficiale del partito. Va anche detto che, in altri paesi come in Danimarca e Austria, quando i popolari hanno governato assieme alla destra radicale e non solo con il consenso esterno, questa si è sgonfiata perchè emergeva che le loro proposte fossero impossibili da realizzare.


Potrebbe essere riformata la legge elettorale?

Io sarei favorevole a un maggioritario o a un misto come in Italia o Germania, ma da quell che registro nel dibattito politico in pochi sono favorevoli, gli Svedesi da questo punto di vista non vogliono cambiare. Ci sarà sicuramente una ridefinizione dei due blocchi e vedo difficile che Annie Lööf possa far tornare il Partito di Centro nel centrodestra. Gli Sverigedemokraterna hanno preso voti da noi e dai socialdemocratici sin dalla virata del governo di Reinfeldt, mentre prima, pur essendo conservatori, riuscivamo a contenere le pressioni che arrivavano dall’estrema destra. Credo che però sia fisiologico avere un partito che si pone contro l’immigrazione, succede in tutti i paesi, ma non avremmo dovuto farlo arrivare al 20%.


E come la vede in Italia?

Credo sia un peccato che il centrodestra arrivi così poco preparato e unito. Il Polo delle Libertà era più consolidato e rassiurante nei confronti dell’Europa. C’era Bossi, ma la Lega pesava meno ed è un problema che i due partiti a destra superino quelli del PPE, anche se credo che gli esponenti di Fratelli d’Italia siano più seri e affidabili, ad esempio ci sono persone che facevano parte dell’area moderata di AN come Adolfo Urso. Per una volta, mi viene da dire che l’esito in Italia sia meno incerto rispetto alla Svezia, di solito è il contrario. Credo che un’alternanza di governo sia salutare, dato che le ultime legislature sono state dominate prima dal PD e poi dal Movimento 5 Stelle che mi sembra si sia spostato su posizioni di sinistra. La destra non governa dal 2011 e probabilmente vincerà, ma non sono così sicuro che al governo ci vada Giorgia Meloni. Potrebbe anche andare Antonio Tajani, che sarebbe visto in maniera più convincente dall’Unione Europea.

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