top of page

Arrivano i Cinesi. In auto.


Alcuni, magari quelli con i capelli bianchi, ricorderanno la canzone satirica di Bruno Lauzi "Arrivano i Cinesi", dedicata non tanto agli abitanti del gigante Asiatico, quanto agli emuli Italiani di Mao dell'epoca.


Potrebbe essere il caso di rispolverare la canzone, e magari tradurla in qualche lingua Nordica, vista l'insistenza con cui i big del mercato automobilistico cinese stanno cercando di inserirsi in quello Scandinavo, in particolare quello delle auto elettriche.


Con la Rivoluzione Culturale di Mao, Hongqi e BYD (Build your Dreams) hanno poco in comune dal punto di vista ideologico, sebbene la traduzione della prima significhi Bandiera Rossa.


Perchè è tanto interessante la Scandinavia? La Cina ha investito molto nelle energie rinnovabili e sulle auto elettriche, e la legislazione favorevole di alcuni paesi, su tutti la Norvegia, assieme alla disponibilitá economica dei Nordici e la sensibilitá ambientale, rappresenta un vantaggio per chi arriva da fuori.


BYD sará il prossimo ingresso nel mercato elettrico danese, con modelli in grado di competere con Mercedes e Tesla, ma l'esperimento di Hongqi, avviato in Norvegia, ha giá tracciato la via. Al momento la casa cinese è ancora in una fase di transizione fra i Fiordi, ma si tratta di un unico modello particolarmente robusto e lussuoso. D'altronde Hongqi è lo storico marchio associato ai piú alti funzionari del Partito Comunista Cinese e i prezzi sono tutt'altro che popolari.


Gli interessi Cinesi in Norvegia sono da tempo oggetto di studio e critica da parte degli addetti ai lavori. Il leader del Partito di Centro e Ministro delle Finanze, Trygve Slagsvold Vedum, nell'ultima campagna elettorale ha ammonito l'establishment politico norvegese riguardo alle mire cinesi sulle risorse energetiche e naturali della Norvegia.

6 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page