
Non si arresta l'ondata di violenza che sta coinvolgendo Stoccolma, in particolare la zona a sud della capitale, a causa della guerra fra le bande dedite allo spaccio di droga e al racket: sabato si è registrata una delle vittime più giovani, un 15enne appartenente ad un'organizzazione criminale.
Il giovane sarebbe stato colpito con uno o più proiettili in un ristorante a Skogås, non lontano da Huddinge nel tardo pomeriggio di sabato. Trasportato in ospedale con eliambulanza, è deceduto poco dopo l'arrivo. Al momento è in stato di fermo un 18enne che avrebbe partecipato all'omicidio, ma secondo le prime testimonianze non sarebbe l'unico responsabile della sparatoria.
Il coinvolgimento di persone così giovani ha ovviamente causato sconcerto nell'opinione pubblica svedese. Ieri si è espresso anche il Ministro della Giustizia svedese, il moderato Gunnar Strömmer, che ha criticato le pene blande inflitte ai minorenni che si macchiano di reati, inclusi quelli coinvolti nella criminalità organizzata. Al momento, questi giovani sono affidati a strutture protette non dipendenti dal sistema penitenziario, un elemento che il ministro intende modificare attraverso l'introduzione di carceri minorili, con regimi carcerari separati a seconda della gravità del reato.
Nonostante la maggior parte degli eventi si sia verificata nella zona a sud di Stoccolma, anche l'area settentrionale non è immune: una doppia esplosione è avvenuta in un condominio a Upplands Väsby questo week-end.
Fuori dalla capitale, si sono verificati alcuni arresti legati alla criminalità organizzata nella cittadina di Sundsvall, nel Medelpad, durante la scorsa settimana. All'inizio dell'anno, la polizia svedese ha dichiarato che in tutto il paese sono attive quasi 400 indagini per le quali si sospetta il coinvolgimento di organizzazioni criminali.