Alle 12 di ieri, tutti gli smartphone dotati di sim norvegese hanno squillato, in contemporanea all'assordante rumore degli allarmi predisposti in diverse zone del paese. Per chi si è fatto trovare impreparato, si è trattato indubbiamente di una situazione insolita, per non dire preoccupante. Gli allarmi, posizionati in circa 1200 aree strategiche, per lo più nei pressi di scuole o edifici pubblici in tutto il territorio nazionale, erano particolarmente acuti e ricordavano vagamente il clacson di un mezzo pesante. A questo si sono aggiunte le notifiche sulle circa 6 milioni di sim registrate con un numero norvegese: a mezzogiorno in punto, è apparso un messaggio (prima in norvegese e poi in inglese) che annunciava lo svolgimento di un test di sicurezza nazionale, già ampiamente annunciato dalle autorità e dai media. Il sistema, voluto e fatto sperimentare dalla Ministra degli Interni e della Giustizia Emilie Mehl (Senterpartiet), serviva a testare gli effetti di un allarme omogeneo in tutto il paese e che fosse in grado di raggiungere le persone in qualsiasi modo possibile. La precaria situazione geopolitica a livello internazionale seguita all'invasione dell'Ucraina ha spinto le autorità norvegesi a mettere a punto un sistema d'allarme funzionale alle circostanze odierne, in cui chi si trova lontano dai centri abitati può essere dotato di smartphone, mentre chi si ritrova privo di smartphone può riconoscere un allarme dal suono delle sirene. L'allarme è durato per pochi secondi nei casi delle sim norvegesi (spesso ripetuto in inglese una seconda volta), mentre gli allarmi provenienti dalle strutture strategiche sono andati avanti qualche minuto. La tv di stato NRK ha riportato la testimonianza di alcune persone che non avrebbero ricevuto la segnalazione: oltre ai possibili malfunzionamenti, il messaggio di allarme non era ricevibile in caso di modalità aereo, di telefono cellulare privo di schermo smart o di presenza della sola sim straniera.