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Adesione nordica alla Nato, Ungheria verso il sì


Dopo una lunga attesa, anche l’Ungheria sembra destinata a ratificare l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Il paese magiaro diventerebbe il ventinovesimo fra i trenta membri dell’alleanza atlantica a favorire l’allargamento verso il Nord Europa.


Rimarrà solamente la Turchia, che non ha ancora risolto l’affaire-Svezia, ma sembra intenzionata a riprendere il dialogo, un elemento che il Ministro degli Esteri Billström ha giudicato favorevolmente nella giornata di ieri. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta ostacolando da tempo l’accesso svedese (e, indirettamente, quello finlandese) perchè sarebbe preoccupato dalla protezione offerta dalla Svezia nei confronti dei suoi avversari politici, da lui ritenuti terroristi. E’ possibile che il presidente stia solamente cercando di riscaldare gli animi in vista delle difficili elezioni della prossima primavera, tuttavia, a gettare benzina sul fuoco, ci hanno pensato l’estremista di destra Rasmus Paludan (con il Corano bruciato di fronte all’ambasciata turca a Stoccolma) e degli anonimi attivisti, si sospetta curdi, che hanno svelato un manichino impiccato di Erdogan nel centro della capitale.


L’Ungheria non ha motivo di inimicizia con Stoccolma ed Helsinki, ma ha comunque ritardato, senza specificare il motivo, la ratifica del parlamento. E’ possibile che il premier ungherese, il nazional-conservatore Viktor Orban (qui in foto con la Prima Ministra finlandese, Sanna Marin), abbia cercato di utilizzare l’adesione di Svezia e Finlandia per controbilanciare un possibile voto contrario sulle sanzioni UE al suo paese, applicate per ora solo in forma limitata a causa delle violazioni dello stato di diritto. Viktor Orban è in carica da 13 anni, è accusato di autoritarismo e corruzione dai suoi oppositori a Budapest ed è il politico più vicino a Vladimir Putin fra quelli al governo nell’Unione Europea o nella Nato.


Il parlamento ungherese inizierà il dibattito la settimana prossima ed il voto è previsto per la seconda settimana di marzo. Orban gode di una supermaggioranza di due terzi ed è indispensabile il sostegno del suo partito, Fidesz, perchè la ratifica venga approvata.

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