
E’ uno scandalo imprevisto e senza precedenti nel paese quello che ha coinvolto la presidente del principale sindacato di Danimarca, la FH (Fagbevægelsens Hovedorganisation): Lizette Risgaard si è dovuta dimettere dopo l’accusa di molestie nei confronti di diversi collaboratori.
Alcuni hanno paragonato la vicenda ad una versione maschile del più celebre MeToo: Risgaard, 62 anni e sindacalista da oltre 40, avrebbe compiuto delle avances reiterate e non gradite nei confronti di un collaboratore durante una festa. Un altro collaboratore sarebbe stato palpeggiato contro il suo volere sul posto di lavoro, una circostanza che la leader sindacale, avrebbe ammesso in un comunicato stampa: “Devo le mie più profonde scuse alle persone che hanno ritenuto il mio atteggiamento inapproprato”, ha scritto la leader sindacale.
Lizette Risgaard era divenuta presidente della LO, all’epoca una delle due principali sigle sindacali, nel 2015 per guidarla attraverso la fusione con un altro grande sindacato, la FTF, per favorire la nascita dell’attuale FH. Lo scandalo è montato in seguito alla segnalazione congiunta di otto persone, tutte piú giovani della presidente ed impiegate o attive nell’organizzazione sindacale, ma Risgaard sembrava intenzionata a non dimettersi pur riconoscendo i comportamenti inappropriati.
Solo dopo l’intervento di numerosi delegati e delle diverse organizzazioni interne che compongono la FH, Risgaard ha deciso di dimettersi: “E’ stata una delle decisioni più difficili della mia vita”, ha annunciato Risgaard durante un conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio.