top of page

2006-2022, istantanea degli Italiani di Scandinavia


Nel giorno in cui l'intero stivale si reca alle urne, gli Italiani residenti nel Nord Europa possono rilassarsi in attesa dei risultati dopo aver votato per corrispondenza nelle settimane precedenti, con l'eccezione di chi ha optato per il voto nel comune Italiano di residenza.


Le quattro ambasciate, alla scadenza del termine per la ricezione delle schede, hanno provveduto alla consegna in Italia dove verranno conteggiate contemporaneamente a quelle di chi vota oggi. Le operazioni nel Nord Europa non sembrano essere state particolarmente complesse, fatti salvi i soliti ritardi nella consegna postale e alcuni isolati casi di mancata ricezione a causa di incongruenze nei registri.


Ne approfittiamo quindi per dare uno sguardo a quello che e' il voto nel Nord Europa da quando è stata istituita la possibilità di eleggere i parlamentari nella circoscrizione estero, dal 2006 in poi. Ne esce uno spaccato molto interessante che chiarisce le dinamiche dell'emigrazione verso Scandinavia, Islanda e Finlandia.


Nei cinque paesi, il numero di elettori (cittadini Italiani di almeno 18 anni) è cresciuto vertiginosamente in questi sedici anni, passando da poco più di 11.000 nel 2006 ai 24.000 del 2018. Nel giro di pochi giorni sapremo con precisione i movimenti di questi ultimi quattro anni, Nel quinquennio 2013-2018 gli arrivi nel Nord Europa sono raddoppiati rispetto ai cinque anni precedenti.


Detto questo, l'impatto degli elettori della regione nordica è relativamente basso rispetto a quello complessivo della circoscrizione Europa: i residenti sono lo 0,005%, una briciola rispetto agli Italiani che vivono nel resto del continente. L'aspetto positivo è indubbiamente la partecipazione superiore rispetto a quella generale: l'affluenza e' sempre stata in linea con quella Italiana, più del doppio rispetto a quella dell'intera circoscrizione. Solo il 29% degli aventi diritto aveva votato in Europa quattro anni fa, ma si era arrivati addirittura al 72% nei cinque paesi nordici.


Tradizionalmente, il Nord Europa è un territorio favorevole al centrosinistra, ma con il tempo le preferenze si sono spostate anche verso altri lidi. Dal 2013, il Movimento 5 Stelle (che raccoglie idealmente l'eredità dell'Italia dei Valori di Di Pietro) è una presenza fissa nelle prime tre posizioni di ciascun paese e nel 2018 si e' verificato il sorpasso ai danni del Partito Democratico. La Svezia è l'unico paese storicamente fedele al PD (o all'Unione come nel 2006) ed è anche quello in cui risiede il maggior numero di cittadini Italiani: in tutti gli altri, durante le ultime due elezioni e' stato il Movimento 5 Stelle a raccogliere il maggior numero di preferenze.


Il centrodestra è da sempre in minoranza, caratteristica accentuata anche dalla forte presenza di un elettorato centrista che negli ultimi nove anni ha mandato in doppia cifra prima Scelta Civica e poi Più Europa. Crescono ad ogni elezione anche i partiti alla sinistra del PD (prima Sinistra Arcobaleno, poi SEL e LEU).


Le cause di questo orientamento si possono ipotizzare nel fenomeno recente della migrazione, quindi di un elettorato anagraficamente più giovane, spesso composto da professionisti di buona istruzione, molto più attivi e coinvolti in politica. Da qui le critiche al sistema-paese e alla sua classe politica (espressa nel sostegno ai 5 Stelle), che si accompagna con forte Europeismo (i voti al centro), mentre i voti al Partito Democratico e alla sinistra sono un insieme di questi fattori, uniti alla tradizione socialdemocratica dei paesi Nordici.

41 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page